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Archivio mensile:ottobre 2009

Lettera di un Preside

“Caro professore, sono un sopravvissuto di un campo di concentramento.
I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano
dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti,
bambini uccisi con veleno da medici ben formati,
lattanti uccisi da infermiere provette,
donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati
di scuole superiori e università.
Diffido – quindi – dell’educazione.
La mia richiesta e’: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani.
I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati,
degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura, l’aritmetica
non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani”.

(Lettera di un preside di Liceo americano ai suoi professori, riportata da Anniek Cojean in “Le Monde” del 29 aprile 1995).

 
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Pubblicato da su 24 ottobre 2009 in Letteratura

 

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Il Bene e il Male

bene e male

Germania, primi anni del XX secolo. Durante una conferenza tenuta per gli studenti universitari, un professore ateo dell’Università di Berlino lancia una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda: “Dio ha creato tutto quello che esiste?” Uno studente diligentemente rispose: “Sì certo!”. “Allora Dio ha creato proprio tutto?” – Replicò il professore. “Certo!”, affermò lo studente. Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male, poiché il male esiste e, secondo il principio che afferma che noi siamo ciò che produciamo, allora Dio è il Male”. Gli studenti ammutolirono a questa asserzione. Il professore, piuttosto compiaciuto con se stesso, si vantò con gli studenti che aveva provato per l’ennesima volta che la fede religiosa era un mito. Un altro studente alzò la sua mano e disse: “Posso farle una domanda, professore?”. “Naturalmente!” – Replicò il professore. Lo studente si alzò e disse: “Professore, il freddo esiste?”. “Che razza di domanda è questa? Naturalmente, esiste! Hai mai avuto freddo?”. Gli studenti sghignazzarono alla domanda dello studente. Il giovane replicò: “Infatti signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, ciò che noi consideriamo freddo è in realtà assenza di calore. Ogni corpo od oggetto può essere studiato solo quando possiede o trasmette energia ed il calore è proprio la manifestazione di un corpo quando ha o trasmette energia. Lo zero assoluto (-273 °C) è la totale assenza di calore; tutta la materia diventa inerte ed incapace di qualunque reazione a quella temperatura. Il freddo, quindi, non esiste. Noi abbiamo creato questa parola per descrivere come ci sentiamo… se non abbiamo calore”. Lo studente continuò: “Professore, l’oscurità esiste?”. Il professore rispose: “Naturalmente!”. Lo studente replicò: “Ancora una volta signore, è in errore, anche l’oscurità non esiste. L’oscurità è in realtà assenza di luce. Noi possiamo studiare la luce, ma non l’oscurità. Infatti possiamo usare il prisma di Newton per scomporre la luce bianca in tanti colori e studiare le varie lunghezze d’onda di ciascun colore. Ma non possiamo misurare l’oscurità. Un semplice raggio di luce può entrare in una stanza buia ed illuminarla. Ma come possiamo sapere quanto buia è quella stanza? Noi misuriamo la quantità di luce presente. Giusto? L’oscurità è un termine usato dall’uomo per descrivere ciò che accade quando la luce… non è presente”. Finalmente il giovane chiese al professore: “Signore, il male esiste?”. A questo punto, titubante, il professore rispose, “Naturalmente, come ti ho già spiegato. Noi lo vediamo ogni giorno. E’ nella crudeltà che ogni giorno si manifesta tra gli uomini. Risiede nella moltitudine di crimini e di atti violenti che avvengono ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono altro che male”. A questo punto lo studente replicò “Il male non esiste, signore, o almeno non esiste in quanto tale. Il male è semplicemente l’assenza di Dio. E’ proprio come l’oscurità o il freddo, è una parola che l’uomo ha creato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non ha creato il male. Il male è il risultato di ciò che succede quando l’uomo non ha l’amore di Dio presente nel proprio cuore. E’ come il freddo che si manifesta quando non c’è calore o l’oscurità che arriva quando non c’è luce”. Il giovane fu applaudito da tutti in piedi e il professore, scuotendo la testa, rimase in silenzio. Il rettore dell’Università si diresse verso il giovane studente e gli domandò: “Qual è il tuo nome?”. “Mi chiamo, Albert Einstein, signore!” – Rispose il ragazzo.

 
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Pubblicato da su 20 ottobre 2009 in Letteratura

 

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Restituiteci la serenità

Giampilieri

«Il vostro silenzio, mie cari fratelli defunti è il grido più eloquente di ciò che tutti noi oggi osiamo sperare, chiedere e gridare ai responsabili della cosa pubblica: restituiteci la serenità, dateci la garanzia di un piano di sicurezza, fatto di opere concrete e non di carte o di parole vuote e di circostanza, perché simili tragedie non abbiamo più ad accadere». Sono le dure parole pronunciate da monsignor Calogero La Piana, arcivescovo di Messina, nella sua Omelia per i funerali solenni che si stanno celebrando al duomo di Messina per le vittime dell’alluvione. Poi ha aggiunto: «C’è una carente gestione di un patrimonio unico e prezioso, questo nostro territorio bello e affascinante, ricco di colori, vegetazione ed arte, troppo spesso sfregiato e deturpato, violentato dal peccato dell’uomo, dalla negligenza, da interessi privati ed egoistici, da logiche perverse e speculazioni di ogni ordine e grado». «Il grido di Gesù – ‘Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato’ – è il grido dell’umanità sofferente, è il grido di questa comunità profondamente scossa dal tragico evento dell’alluvione, è il grido della popolazione dell’Abruzzo colpita dal terremoto. È il grido degli uomini provati in ogni angolo della terra da devastanti inondazioni o calamità naturali.»

 
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Pubblicato da su 15 ottobre 2009 in Attualità

 

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Nikola Tesla

Nikola Tesla

Tesla nacque in una famiglia serba di Smiljan vicino Gospić, nella regione della Lika, allora facente parte della Frontiera Militare dell’Impero austro-ungarico, oggi in Croazia. Il padre serbo, Milutin Tesla, era un prete ortodosso, la madre Georgina-Djuka Mandic, nata nel 1822, anche lei figlia di un prete serbo ortodosso, era un’inventrice. Nikola aveva un fratello e tre sorelle.
E’ stato un fisico, inventore e ingegnere serbo naturalizzato statunitense nel 1897. Tesla è conosciuto soprattutto per il suo rivoluzionario lavoro e i suoi numerosi contributi nel campo dell’elettromagnetismo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. I suoi brevetti e il suo lavoro teorico formano la base del moderno sistema elettrico a corrente alternata (CA), compresa la distribuzione elettrica polifase e i motori a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale.
Ma ciò che più colpisce della sua vita di scienziato è il fatto che a un certo punto della sua vita stava per inventare un sistema rivoluzionario che avrebbe permesso a chiunque di utilizzare a bassissimo costo una forma di energia proveniente da fonti inesauribili e non inquinanti, che si sarebbe potuta trasmettere senza fili.  Tutto ciò avrebbe consentito all’intera umanità di fare enormi progressi, ma  le sue generose e strabilianti invenzioni avrebbero danneggiato tutti coloro che si arricchiscono mantenendo l’umanità in un stato di arretratezza, questo si pensa sia stato il motivo principale per cui gli furono negati i finanziamenti per poter proseguire la sua attività di ricerca ed il movente del suo assassinio avvenuto il 7 gennaio 1943 a New York.
Il Signore nella sua infinita bontà ci ha donato in sovrabbondanza tutto il bene di cui abbiamo bisogno, ma a quanto pare l’uomo puntualmente con la sua cattiveria, disonestà, brama di potere, falsità cerca di nascondere questo bene, ostacolare, diffondere il male, danneggiare il prossimo, sfruttarlo al solo scopo di arricchirsi e per dominare sugli altri, causando disastri per sé e l’intera società.

 
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Pubblicato da su 8 ottobre 2009 in Scienza e Fede

 

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Sofocle

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Potreste fare questa traduzione? (e qualche riflessione…)

One word frees us of all the weight and pain of life. That word is love.
(Sophocles, 496 – 406 BC)

 
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Pubblicato da su 7 ottobre 2009 in Letteratura

 

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