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Quando siamo deboli distruggiamo la nostra sessualità

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Sono esterrefatto nel constatare come ben poche persone arrivano al pieno sviluppo sessuale, come capacità di completa relazione nell’amore. Io, proprio per questo e nonostante questo, voglio parlare della sessualità nel nome di Dio e nel nome dell’inconscio. Io so che la sessualità è forte e non esiste nelle debolezze.  Un nostro missionario laico, Guido, appena rientrato dall’India mi diceva che andando là in missione ha amato oltre la sua famiglia e proprio staccandosene ha trovato la forza della sua sessualità per amare pienamente la sua famiglia. Quando siamo deboli e appiccicati invece, distruggiamo la nostra sessualità, che ha in sé un forte ordine d’amore e di vita. La sessualità è proprio il fuoco individuale, che è l’essenza del maschio e della femmina. Per questo ogni persona si staccherà dai genitori e da tutti gli uomini. La sessualità è l’essenza della vita, si sviluppa solo nell’amore ed è per l’amore. La Grazia di Dio ci crea maschi e femmine, indipendenti da tutti, però subito i bambini non trovano  amore e non si sviluppano nell’amore. Queste immense falsità inconsce li colpiscono nell’anima rendendoli deboli nella sessualità e quindi dipendenti dagli altri e confusi nella loro identità. Per cui crescono vivendo contro di sé, contro Dio, contro la forza e completezza delle relazioni di nobile e vitale contenuto. Se vuoi vivere tutta la pienezza della tua sessualità, non puoi essere debole, perché il male dei mali della sessualità è proprio essere deboli. Debolezza è la dipendenza dagli altri, il mettere prima gli uomini che Dio. E mettere gli altri prima della propria persona. Debolezza vuol dire perdersi sugli altri, dietro al loro giudizio, annullarsi per gli altri, lasciarsi soffocare e travolgere ripetendo quel non amore che hai avuto da tuo padre, da tua madre, dall’ambiente, dalla scuola. Tutta questa debolezza sessuale si scrive sulle cellule nervose e questo passato è presente. Tutta questa debolezza va vista e riparata, per recuperare tutta la nostra sessualità e quindi tutta la nostra identità. Per essere veri maschi e vere femmine.

Solo nell’amore e nell’indipendenza può esserci la pienezza della sessualità. Il sesso non è possesso. Essere sessuati vuol dire avere la pienezza del sesso. Sessuati sono solo i veri innamorati, perché hanno tutte le forze dell’Albero della Vita, cioè tutte le forze di Dio, tutte le forze dell’anima, del carattere, tutte le forze del sesso nell’amore. E quindi hanno anche i nervi e il corpo, nell’amore, e quindi la mente sapiente. Tutti quelli che non hanno questa base e completezza delle energie della vita, che sono nell’Albero della Vita, quando fanno l’amore, si proiettano addosso l’un l’altro tutte le loro carenze, e allora subiscono (masochisti), o si arrabbiano (sadici), o sono bravi e buoni (depressi). Quindi voi capite perché ci sono le separazioni? Pensate cosa succede ai figli che vogliono la pienezza della sessualità, la pienezza dell’amore, un padre e una madre indipendenti e innamorati. Quando non c’è questo, i poveri bambini non trovano che inganno e sofferenza. E allora cosa succede? La cultura attuale non aiuta, quindi vedete e riparate con completezza e grande impegno tutte le vostre falsità. Andiamo piano, ma andiamo bene, perché bisogna che voi lavoriate e guardiate dentro voi stessi. Solo così amerete, testimonierete e sarete missionari con gli altri. Per esempio, conosco una persona che aveva un’ottima professione a livello internazionale, come esperto in scienze statistiche, e aveva soldi, successi, università, ma stava male. Ed io gli ho detto: «Guarda che non puoi stare male, devi uscire dalla malattia: ama te stesso, entra nel tuo inconscio e ama gli altri». L’ha fatto e Dio l’ha benedetto ed è guarito. Così benedirà anche ognuno di voi: diamoci da fare, anche con quelli che, per non entrare nella falsità spirituale proposta, hanno rigettato tutto e vivono come la Samaritana che aveva cinque uomini. Dio cerca questi non credenti prima che i falsi credenti. (Padre Angelo Benolli – Fondatore e Presidente di Italia Solidale)

LA MODERNA OSSESSIONE PER IL SESSO DIMOSTRA CHE L’ANIMA ESISTE. Il sesso parlato, immaginato, guardato, venduto, comprato, praticato, modulato in mille varianti – diventato ossessione di massa e, con la rete, prodotto di vasto consumo – sembra sia l’unica rivoluzione vera scaturita dal ’68 “desiderante”. E’ la felicità promessa? A leggere oggi i commenti pare semmai infelicità. La famosa e celebrata liberazione sessuale del Novecento si è risolta in realtà in una nuova alienazione, in una servitù volontaria di massa e in una pratica di controllo dei corpi e delle menti fra le più pervasive. Con intelligenza (e amarezza) Scurati scrive: “Ci siamo spinti troppo oltre. Abbiamo eretto ovunque templi votivi alle divinità acefale del sesso… In società non si parla d’altro… L’aspettativa è enorme, il culto fervente, la pratica ovunque. Dalla copula tra i corpi degli amanti ci attendiamo rivelazioni sconvolgenti, dalla compenetrazione tra gli organi sessuali ci attendiamo l’illuminazione riguardo al senso delle nostre vite. C’è bisogno di aggiungere che rimarremo delusi?” Io che professo tutti gli insegnamenti morali della Chiesa cattolica, che li ritengo anzi liberanti e pieni di sapienza, e che sento come una violenza psicologica e spirituale, soprattutto per i più giovani, questa sessuomania dilagante, questa aggressione pornografica onnipresente, voglio dire che anche la cosiddetta rivoluzione sessuale ci parla dell’inestirpabile desiderio di Dio. E della sua mancanza. Del doloroso vuoto di Lui che ci risucchia nel suo gorgo, anche attraverso la carne. (Antonio Socci)

Chiamati al vero amore L’uomo è chiamato all’amore e al dono di sé nella sua unità corporeo-spirituale. Femminilità e mascolinità sono doni complementari, per cui la sessualità umana è parte integrante della concreta capacità di amore che Dio ha iscritto nell’uomo e nella donna. « La sessualità è una componente fondamentale della personalità, un suo modo di essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire, di esprimere e di vivere l’amore umano ». Questa capacità di amore come dono di sé ha, pertanto, una sua « incarnazione » nel carattere sponsale del corpo, in cui si iscrive la mascolinità e la femminilità della persona. « Il corpo umano, con il suo sesso, e la sua mascolinità e femminilità, visto nel mistero stesso della creazione, è non soltanto sorgente di fecondità e di procreazione, come in tutto l’ordine naturale, ma racchiude fin “dal principio” l’attributo “sponsale”, cioè la capacità di esprimere l’amore: quell’amore appunto nel quale l’uomo-persona diventa dono e — mediante questo dono — attua il senso stesso del suo essere ed esistere ». Ogni forma di amore sarà sempre connotata da questa caratterizzazione maschile e femminile. (da “Sessualità umana: verità e significato. Orientamenti educativi in famiglia“, Pontificio Consiglio per la Famiglia)

 

 
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Pubblicato da su 5 Maggio 2013 in Sessualità

 

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