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Archivi tag: Alberto Sordi

Quando grandi attori insegnano grandi cose

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Verdone: Sordi, ogni mattina coglieva una rosa per la Madonna

La grande fede di Alberto Sordi e in particolare la sua devozione alla Vergine sono rievocate sull’Osservatore Romano dal regista e attore Carlo Verdone, da molti considerato l’erede del grande artista romano. “La mattina – ricorda Verdone citando la sorella di Sordi – prima di recarsi al lavoro, il grande attore si faceva cogliere dal giardiniere una rosa. La prendeva e si recava in un angolo di un vialetto dove era collocata una nicchia che custodiva una Madonnina. Lanciava verso di Lei la rosa, recitava una breve orazione e andava a lavorare”. “Questo omaggio – spiega Verdone – lo faceva ogni giorno e nulla glielo poteva far dimenticare. Ma il perche’ di questa sua devozione ci e’ apparso chiaro dopo aver appreso una storia di Alberto piccolo.   Stava giocando con le sorelle per San Cosimato, in Trastevere, quando preso da un raptus si mise a correre. Una macchina – racconta Verdone – lo sfioro’ per pochi centimetri e si salvo’ per miracolo. La reazione della mamma fu immediata: col fiatone lo porto’ a Santa Maria in Trastevere e lo mise sull’altare sotto l’immagine di una Madonna. Glielo consacro’, in poche parole, per averlo miracolato da una morte quasi certa. Questo episodio sicuramente resto’ molto vivo in casa Sordi, tanto da farlo accostare sempre piu’ alla fede.”

 

eduardo
“Erano le tre dopo mezzanotte. Ero sola nella strada. Avevo abbandonato la mia casa da sei mesi. Era la prima volta! E che faccio? Mi tornavano alla mente le parole delle mie compagne: “E cosa aspetti? Ti togli subito il pensiero. Io conosco uno molto bravo”. Senza volerlo, passo dopo passo, mi trovai nel vicolo di casa mia, dinanzi all’altarino della Madonna delle Rose. L’affrontai così (mani sui fianchi): “Che devo fare? Tu sai tutto… Sai pure che mi trovo in stato di peccato. Che devo fare?” Ma essa zitta, non rispondeva: “Ah, così fai tu? Più taci e più la gente ti crede. Sto parlando con te! Rispondi.” (Rifacendo il tono di qualcuno che parla a distanza): “I figli sono figli!” Mi sentii raggelare. Rimasi così, ferma. Forse, se mi fossi voltata, avrei visto e capito da dove veniva quella voce, chissà, da dentro a una casa che aveva il balcone aperto, dal vico appresso, da una finestra qua1siasi… Ma pensai: “È stata lei! È stata la Madonna! Sì è vista presa di petto e ha voluto parlare… Ma allora la Madonna per parlare si serve di noi.”
(Filumena Marturano, di Eduardo De Filippo)

 

chaplin

“Noi tutti vogliamo aiutarci vicendevolmente. Gli esseri umani sono fatti così. Vogliamo vivere della reciproca felicità, ma non della reciproca infelicità. Non vogliamo odiarci e disprezzarci. Al mondo c’è posto per tutti. E la buona terra è ricca e in grado di provvedere a tutti. La vita può essere libera e bella, ma noi abbiamo smarrito la strada: la cupidigia ha avvelenato l’animo degli uomini, ha chiuso il mondo dietro una barricata di odio, ci ha fatto marciare, col passo dell’oca, verso l’infelicità e lo spargimento di sangue. Abbiamo aumentato la velocità, ma ci siamo chiusi dentro. Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno lasciato nel bisogno. La nostra sapienza ci ha resi cinici; l’intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che d’intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e di bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto. L’aereo e la radio ci hanno avvicinati. E’ l’intima natura di queste cose a invocare la bontà dell’uomo, a invocare la fratellanza universale, l’unità di tutti noi. Anche ora la mia voce raggiunge milioni di persone in ogni parte del mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che costringe l’uomo a torturare e imprigionare gli innocenti. A quanti possono udirmi io dico: non disperate. L’infelicità che ci ha colpito non è che un effetto dell’ingordigia umana: l’amarezza di coloro che temono la via del progresso umano. L’odio degli uomini passerà, i dittatori moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo. E finché gli uomini non saranno morti la libertà non perirà mai. Soldati! Non consegnatevi a questi bruti, che vi disprezzano, che vi riducono in schiavitù, che irreggimentano la vostra vita, vi dicono quello che dovete fare, quello che dovete pensare e sentire! Che vi istruiscono, vi tengono a dieta, vi trattano come bestie e si servono di voi come carne da cannone. Non datevi a questi uomini inumani: uomini-macchine con una macchina al posto del cervello e una macchina al posto del cuore! Voi non siete delle macchine! Siete degli uomini! Con in cuore l’amore per l’umanità! Non odiate! Solo chi non è amato odia! Chi non è amato e chi non ha rinnegato la sua condizione umana! (sic) Soldati! Non combattete per la schiavitù! Battetevi per la libertà! Nel Vangelo di san Luca è scritto che il regno di Dio è nell’uomo: non in un uomo o in un gruppo di uomini ma in tutti gli uomini! In voi! Voi, il popolo, avete il potere di rendere questa vita libera e bella, di rendere questa vita una magnifica avventura. E allora, in nome della democrazia, usiamo questo potere, uniamoci tutti. Battiamoci per un mondo nuovo, un mondo buono che dia agli uomini la possibilità di lavorare, che dia alla gioventù un futuro e alla vecchiaia una sicurezza. Promettendo queste cose i bruti sono saliti al potere. Ma essi mentono! Non mantengono questa promessa. Né lo faranno mai! I dittatori liberano se stessi ma riducono il popolo in schiavitù. Battiamoci per liberare il mondo, per abbattere le barriere nazionali, per eliminare l’ingordigia, l’odio e l’intolleranza. Battiamoci per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso conducano alla felicità di tutti. Soldati uniamoci in nome della democrazia! Hannah, mi senti? Ovunque tu sia, alza gli occhi! Alza gli occhi, Hannah! Le nubi si disperdono! E torna il sole! Usciamo dalle tenebre alla luce! Entriamo in un mondo nuovo, un mondo più buono, dove gli uomini saranno superiori alla loro ingordigia, al loro odio e alla loro brutalità. Alza gli occhi, Hannah! L’anima dell’uomo ha messo le ali e finalmente egli comincia a volare. Vola nell’arcobaleno, nella luce della speranza. Alza gli occhi, Hannah! Alza gli occhi!”

(da C. Chaplin, La mia autobiografia, Milano 1977, pp. 424-25)

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Pubblicato da su 1 marzo 2013 in Cinema

 

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